SEX CHAT
Autore: Lucrezia
Sarà che è la mia prima missione dopo un lungo silenzio, sarà che il mio ospite ha un’aria così formale, ma sono più emozionata del solito. Mi viene incontro sul suo vialetto di casa con un sorriso disarmante e un passo quasi marziale. Sciogliamo il ghiaccio con un aperitivo alcolico accompagnato da deliziosi manicaretti preparati da lui. Capisco in breve che dietro alla sua serietà (e una timidezza disarmante) si nasconde un’anima umile affascinante e generosa. Salvy Musso è una delle novità letterarie del 2018. Già vincitore di importanti premi di poesia, molti dei quali accademici, pubblica per la prima volta in prosa e concede a Viola l’esclusiva per promuovere il suo libro “In chat veritas (brevi storie del 2000)” in uscita il prossimo 24 marzo. Cinque episodi, cinque storie a sfondo erotico tutte differenti ma accomunate dal mezzo con cui si realizzano: la chat. Una “agorà virtuale”, come lui stesso la definisce, utilizzata per conoscere chi forse nella realtà non si potrebbe mai incontrare; luogo dove potersi sentire sé stessi ed essere apprezzati per qualità che “dal vivo” i clichés della società non permettono di far emergere. Bellissimi i protagonisti: persone comuni e mai banali, capaci di mettere a nudo le proprie fragilità e i propri bisogni; uno specchio per il lettore, che può rivedersi in molte sfumature dei singoli personaggi. Ho trovato lo stile di Salvy fluido e scorrevole e ho apprezzato la sua delicatezza nel toccare argomenti non sempre facili. Musso sembra quasi un regista, così abile nel far vivere al lettore eccitanti e coinvolgenti momenti hot alternati a situazioni esilaranti.
Da quando scrivi?
Fin da bambino. La mia prima “opera” (ride) è una filastrocca, “Lunella”. Ero in quarta elementare.
In realtà non ho mai smesso ma ho sempre tenuto per me i miei lavori.
Come ti è venuta l’idea della chat?
È stato più l’idea di affrontare l’argormento “ sesso”. Volevo esplicitamente parlare di quel che, secondo me, fa girare il mondo. In realtà l’idea è di circa 15 anni fa. Ho deciso di pubblicarlo ora perché, nonostante siano passati pochi anni, la chat di cui parlo è praticamente archeologia e vorrei dare lustro a quel particolare modo di comunicare, nato proprio agli inizi del 2000 e a cui chi ha su per giù la mia età rimane sicuramente affezionato. Io che poi sono un nostalgico, adoro le storie sul filo della memoria... Con l’evoluzione tecnologica e le tendenze, le chat di oggi sono nettamente diverse rispetto a quei tempi; la finalità resta comunque la medesima con tutti i pro e i contro, pericolosità in primis.
Secondo te chi si può nascondere dietro ai nick?
Chiunque, camuffandosi come meglio crede. Non voglio certo demonizzare nessuno! Per la mia personale esperienza posso solo parlarne bene. Sono stato fortunato ma ho anche fatto una certa selezione. Le persone che ho incontrato si sono dimostrate oneste e vere. Con molte di loro sono ancora amico.
Credi nelle storie che nascono dalle chat?
Perchè no? Ho amici che si sono conosciuti in rete e sono felicemente uniti da anni.
Ho adorato i personaggi: ti sei ispirato a qualcuno di reale? E gli episodi sono realmente accaduti?
Ci sono forti riferimenti a persone reali. Ho adattato i caratteri dei personaggi ricreando storie analoghe. L’importante per me era trasmettere il messaggio sociale. Al di là dei clichés c’è un sottobosco più fitto di quello che conosciamo…
A quale figura sei più affezionato?
All’unico personaggio senza nome, l’amica di Dome, la protagonista di “Inverecondia”. Per me rappresenta la parte più intima di noi che non riusciamo a far emergere.
E a quale storia?
A nessuna in particolare, ciascuna conserva in sé un lato umano a cui tengo. Ho cercato di affrontare i sentimenti più difficili da metabolizzare come la sofferenza, la paura, il bisogno di accettazione.
Hai in programma delle presentazioni?
Sto valutando alcune richieste, da conciliare con il lavoro di tutti i giorni. Sono scrittore per diletto e non sono abituato a parlare in pubblico. Come rompighiaccio ho scelto un locale molto intimo e che ben si armonizza con il titolo del mio libro. Si tratta del bar “vino e libri” di Voghera: connubio perfetto tra le verità di Bacco e quella di Calliope, la musa della letteratura.
Prima di andare mi regala il suo primo libro di poesie “Folle d’azzurro” e non posso fare a meno di notare la copertina: una bella rappresentazione, credo ad acquarello. Mi spiega: quel disegno è frutto dell’ingegno di Monica Tinnirello, amica e pittrice vogherese, a cui ho affidato anche la copertina del libro che sto promuovendo. Con lei basta una breve descrizione dei contenuti per trasformare in immagini il senso del mio pensiero. In entrambi i casi non ho dovuto scegliere, mi sono ritrovato subito nelle sue opere. La ringrazio pubblicamente con grande affetto.
E io ringrazio te, Salvy per avermi aperto la tua casa, confidato i tuoi segreti e avermi fatto conoscere la tua visione delle cose. Ci vediamo il 24….
per acquistare IN CHAT VERITAS di Salvy Musso www.primulaeditore.it
Comments