L'OSTETRICA...Forse non tutti sanno che....
Autore: Lucrezia

Il 5 maggio è la giornata internazionale dell’ostetrica, “quella che fa nascere i bambini”.
Per onorare questa magnifica professione e scoprirne i lati meno conosciuti, dedichiamo la nostra prima intervista alla nostra specialista Serena Veronese
CIAO SERENA, PER ROMPERE IL GHIACCIO, RACCONTACI CHI SEI...
Ciao, mi chiamo Serena, ho 38 anni e mi sono laureata come ostetrica nel 2005. Ho scelto questa professione incoraggiata da mia madre e mia nonna che mi hanno ripetuto per anni che per essere certi di lavorare avrei dovuto fare o l’ostetrica o la panettiera, in quanto il pane e i figli si sarebbero sempre “comprati”.
Sono quindi approdata all’università con la convinzione che l’ostetrica facesse nascere i bambini e mi sono stupita nello scoprire che invece, oltre alla gravidanza e al parto, l’ostetrica può fare davvero tante altre cose.
Dopo la laurea ho avuto la fortuna di trovare subito lavoro in ospedale e ci sono rimasta per quasi due anni, ma più passavano i giorni, più mi accorgevo che non mi piaceva dover seguire solo una piccola parte di quello che avrei potuto fare, così ho abbandonato la struttura pubblica per dedicarmi ad ogni aspetto che la mia professione offre: mi occupo di tutte le fasi dei cicli di una donna, dal menarca (la prima mestruazione) fino alla menopausa, passando per la sessualità, la fertilità, la gravidanza, l’allattamento e la menopausa.
PUOI RACCONTARCI COSA FA DAVVERO L’OSTETRICA?
Cominciamo col dire che possiamo trovare l’ostetrica principalmente in ospedale - nei reparti di ostetricia, ginecologia e “nursery”- e nei consultori. Inoltre, l’ostetrica può lavorare come libera professionista in studi privati o al domicilio delle donne.
Le competenze ostetriche sono davvero molte, provo a riassumerle dividendole per i vari ambiti.
In ambito ostetrico: effettua interventi di counseling pre-concezionale e pianificazione familiare, segue la gravidanza fisiologica gestendo e programmando i corsi di accompagnamento alla nascita e nel post parto, assiste al parto, prestando assistenza anche in caso di taglio cesareo, segue il puerperio ed il post partum.
In ambito neonatale: presta assistenza al neonato alla nascita, valuta le sue condizioni generali, promuove l’adattamento alla vita extra-uterina, il legame madre bambino e l’allattamento al seno. Individua precocemente le situazioni a rischio e patologiche, presta assistenza al neonato nel periodo del puerperio e nelle successive fasi di sviluppo, gestendo anche le eventuali situazioni di emergenza.
In ambito ginecologico: promuove la salute sessuale e riproduttiva della donna e della coppia attraverso interventi di educazione sanitaria e sessuale per una maternità/paternità consapevoli ed un corretto uso dei contraccettivi; attua interventi di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, esegue esami di screening oncologico (come il pap test), addestra all’utilizzo dei contraccettivi di barriera e a favorire il benessere perineale, assiste i percorsi di interruzione volontaria di gravidanza, supporta le donne che hanno subito abusi o violenze di ogni tipo, presta assistenza alle donne affette da patologie mammarie, uterine, ovariche e vagino-vulvari di natura benigna ed oncologica, presta assistenza nei percorsi di procreazione medicalmente assistita.
VA COSI’ DI MODA FAR NASCERE I BAMBINI IN CASA. TU OPERI ANCHE A DOMICILIO?
In effetti sembra una moda del momento, ma la nascita in casa è un’esperienza che si è persa da tempo, ma che c’è sempre stata. Le nostre nonne partorivano in casa, forse perché all’epoca non si poteva fare altrimenti, ma adesso la scelta del parto a domicilio sta diventando sempre più una scelta consapevole dettata dall’eccessiva medicalizzazione al parto all’interno delle strutture sanitarie che impedisce spesso di avere un parto naturale e fisiologico in tutti i suoi stadi. Personalmente seguo le donne principalmente a domicilio, ma non assisto al parto.
PARLIAMO ANCHE DI “LUI”: E’ POSSIBILE SUPPORTARE LA COPPIA?
Certo, supporto la coppia dal momento in cui decide di provare ad avere un figlio, dalla fase pre-concezionale, alla gravidanza, al parto ed al ritorno a casa. Queste fasi della vita della donna non potrebbero essere comprese a fondo se non si prendesse in considerazione anche la figura dell’uomo che le sta accanto. Nella gravidanza il padre è molto importante; per anni si è addirittura escluso dalle sale parto, ma poi a casa col bambino torna anche lui e quindi è giusto che sia preparato ad affrontare la nuova vita che l’aspetta, tanto come la donna.
Inutile dire che se parliamo di sessualità, parlare di coppia è indispensabile e quindi anche qua il coinvolgimento dell’uomo è quasi d’obbligo.
Inoltre, anche nei casi più gravi di interventi in seguito a tumori al seno o all’utero, coinvolgere l’uomo nella ripresa della vita della donna, anche psicologicamente è molto importante.
SI PARLA TANTO DI BREASTFEEDING. TU CHE NE PENSI?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e per l’Unicef, l’allattamento è «un diritto fondamentale dei bambini e delle madri». I vantaggi dell’allattamento al seno sono molteplici, oltre a fornire al bambino i nutrienti che necessita come proteine, calcio, grassi, vitamine; rinforza il suo sistema immunitario, e stimola lo sviluppo cerebrale. Inoltre, le mamme che allattano hanno meno probabilità di avere il cancro al seno. C'è anche un rischio ridotto di cancro ovarico e cancro endometriale.
Non dimentichiamo poi che l’allattamento al seno è una valida possibilità per la mamma e il bambino di connettersi, di trovare un legame unico che solo attraverso questo momento si può creare.
Ultimo, ma non meno importante, vantaggio dell’allattamento è il costo. È gratis.
Per questo io promuovo l’allattamento e do il mio sostegno alle donne che lo richiedono, soprattutto nei primi giorni dopo il parto, quando si torna a casa: sono i più importanti, perché se la mamma non è ben supportata e aiutata nell’allattamento, si convince di non esserne in grado, di non avere abbastanza latte, e rinuncia a vivere questa esperienza.
TI OCCUPI ANCHE DI EDUCAZIONE SESSUALE?
Si, ho tenuto piccoli corsi di educazione in alcune scuole superiori. Inoltre, propongo incontri con gli adolescenti che sentono il bisogno di parlare di contraccezione, di sesso e di prevenzione, di affettività.
Ho anche organizzato giornate “genitori-figli” per spiegare a genitori come parlare di sesso con i figli e per far si che potessero confrontarsi. È stata davvero una bella esperienza.
Collaboro con Viola Murmure con il progetto socio-pedagogico, promuovendo il benessere sessuale sotto tutti i punti di vista.
POCO FA HAI ACCENNATO AL “BENESSERE PERINEALE”...PUOI SPIEGARCI MEGLIO?
Il pavimento pelvico: questo sconosciuto! Fortunatamente, negli ultimi tempi si sta cominciando davvero a parlare di questa zona importantissima del nostro corpo (ce l’hanno anche gli uomini).
Il pavimento pelvico per molti è una parte del corpo sconosciuta, principalmente perché è un'area "nascosta" che non vediamo e con cui non si instaura quel rapporto quotidiano che c'è per esempio con una mano o una gamba. E' una regione legata alla minzione e alla defecazione ma è anche un'area legata alla sessualità e al parto, e per questo resa ancora di più un argomento carico di tabù e di pudore culturale. Inoltre è stata per molti anni una parte del corpo poco considerata anche a livello medico, solo da pochi anni è ormai riconosciuto a livello mondiale il suo ruolo nel benessere e nella salute della donna.
Negli ultimi due anni ho cercato di informare il più possibile la popolazione femminile su come prendersi cura di questa zona, ho tenuto diversi incontri informativi e anche corsi di ginnastica perineale. È un argomento su cui punto molto e che continuerò a trattare.
Grazie, Serena per i tuoi preziosi chiarimenti ma soprattutto per la tua grande disponibilità. Potrete infatti contattare Serena per qualsiasi tipo di informazione al suo account mail ostveronese@gmail.com o al numero 339.1792254, anche via WhatsApp, più comodo di così....
Fino alla prossima..... vostra


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