L’amore ai tempi del coronavirus
di Lorena Bergamo
Il cambiamento epocale in questo periodo storico si fa sentire. Stiamo cambiando noi e sta cambiando anche l’amore. Siamo tutti barricati nelle nostre case ormai da giorni, da settimane, e siamo costretti, volenti o nolenti, a ridimensionare le nostre giornate, le nostre abitudini, le nostre vite. Ed difficile parlare di amore di questi tempi, diventerebbe solo una mera retorica quando intorno a noi tutto sta andando a rotoli e pare che nulla abbia un senso. Ma l’amore è nell’aria e faremmo bene a respirarlo per cercare quantomeno ad allontanare l’ansia e le preoccupazioni. È così succede che siamo tutti nelle nostre case, apparentemente soli, invece tutti collegati, tutti connessi. Insieme facciamo le videochiamate, e insieme ci mettiamo a fare ginnastica. Insieme ci scambiamo ricette e abbiamo persino cominciato a fare il pane da noi, noi che siamo abituati a correre senza sosta e noi che ci infiliamo nei supermercati la sera tardi quando il tempo corre veloce. Ora invece insieme facciamo interminabili code, e anche se siamo distanti, siamo comunque insieme, fermi ad aspettare il nostro turno, sorridendoci barricati dietro a mascherine, quando invece il pensiero di un sorriso per strada ad uno sconosciuto manco ci sfiorava, troppo presi a correre come burattini dietro le nostre importanti cose da fare. Ora il tempo c’è e va lentissimo, così per trascorrere quel tempo, insieme ci facciamo gli aperitivi, urliamo e suoniamo dai balconi. Insieme ci mandiamo messaggi, ci scriviamo e ci diciamo anche cose che prima forse era difficile dirsi. Sui social rimbalzano le battute scherzose e i memes per farci beffa della paura, ci buttiamo cuori e faccine sorridenti per incoraggiarci ad andare avanti. Ci lasciamo andare a parole di conforto, ci esortiamo a non mollare, tutti insieme. Le mamme che non ci sono mai per il lavoro fuori casa finalmente fanno i compiti con i loro figli, i fratelli litigiosi cominciano ad arrendersi all’evidenza e chiusi tra quattro mura giocano insieme. Si tirano fuori le vecchie fotografie e insieme parliamo di ricordi. Si gioca a carte. Si cucinano manicaretti e si impastano pizze e dolcetti vari. C’è chi con le dirette insegna a lavorare all’uncinetto, chi invece a dipingere. Ci si coccola i gatti e guardiamo film visti e rivisti, tutti insieme. Insieme puliamo la casa, pure gli adolescenti si prestano ad aiutare, ad apparecchiare, a parlare. Insieme siamo incollati davanti ai tg e insieme commentiamo lo sfacelo che sta accadendo in questo mondo. Insieme ci commuoviamo davanti ad immagini di dolore, di infermiere sfinite che si addormentano con la testa su di un tavolo. Insieme applaudiamo i medici in corsia, insieme piangiamo quelli che non ce l’hanno fatta. Siamo tutti collegati dall’amore. Siamo tutti pezzettini di un puzzle, tessere sparpagliate come in una vecchia scatola, e piano piano ci stiamo incastrando tra noi, attraverso la consapevolezza che il dolore riunisce e non allontana. Ci stiamo incastrando perché cominciamo a capire che solo uniti si può vincere. Il quadro si sta disegnando, sta prendendo forma, e sta venendo fuori l’amore. L’amore universale, l’amore che lega gli esseri umani e di cui forse ci eravamo dimenticati. Stiamo riscoprendo la gioia di una carezza ai nostri figli, la gentilezza a chi ci sta accanto, il valore di un genitore anziano. Forse facciamo meno l’amore. Forse è difficile in questo momento trovare uno spazio di intimità, coi pensieri che ci affliggono e magari bambini accanto che la sera non si addormentano perché ancora carichi di energie. Noi di Viola parliamo di sesso. Magari questo non è il momento per pensare al sesso. Beh, poco male. Ne parleremo poi, quando saremo pronti, quando i cuori e le menti si saranno alleggerite. Quando si ritornerà alla vita normale e avremo voglia di farlo. Per ora continuiamo a costruire il nostro puzzle, tutti insieme, per fare vincere l’amore. Poi parleremo anche di sesso. Anche perché il buon sesso va di pari passo con l’amore e noi di Viola, di sesso ne sappiamo parecchio. Intanto, continuiamo ad amarci. E a fare l’amore così, come stiamo facendo. Che va bene così.
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