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Gli struzzi e le Malattie Sessualmente Trasmissibili

di Sonia Veggian




Cosa c’entrano gli struzzi con le Malattie Sessualmente Trasmissibili? Niente! E infatti niente ci accomuna a questi giganteschi pennuti. Allora perché ci comportiamo come loro, ficcando la testa sotto la sabbia quando di parla di MST o IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili)? Forse ci crediamo al sicuro: non abbiamo comportamenti a rischio, le nostre frequentazioni non c’entrano con tutte queste brutte malattie, dai nomi così desueti: clamidia, gonorrea, sifilide, papilloma virus ecc. Sembravano dimenticate, quasi scomparse, ma sono più che mai presenti e, purtroppo, in Europa sono in costante aumento.

E poi l’AIDS ! Oh no! Noi non facciamo parte delle categorie considerate a rischio… e della prostituzione conosciamo solo Pretty Woman. E se ne parla sempre meno… Peccato però che le ultime statistiche raccontino una realtà diversa. La percezione del rischio è distorta dato che 8 italiani su 10 pensano che gli eterosessuali non siano a rischio di contagio da Hiv, mentre è dimostrato che tra i nuovi infetti la maggioranza relativa - addirittura il 40% - è costituita proprio dagli eterosessuali, da uomini e donne che vivono una sessualità cosiddetta “normale”! E' una delle contraddizioni emerse dalla ricerca di GfK Eurisko 2014. Le MST sono democratiche: colpiscono tutti i generi.

"La consapevolezza è bassa nei giovani, nella scuola, nelle famiglie e nella società in generale, con il risultato che si è regrediti ai livelli di 50 anni fa, spiega il dr. Vittori (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) che ha commissionato un’indagine sulle abitudini dei giovanissimi che dichiarano:

“Di lui/lei mi fido”. Accade così che ben 7 giovani su 10 in base a questa “fiducia” non prendano alcuna precauzione nei rapporti intimi. “Lo/la conosco bene”, aggiungono. Ma non conoscono affatto bene i precedenti “compagni di letto” dei loro attuali partner. E un’infezione presa chissà quando, chissà da chi può restare silente a lungo prima di manifestarsi.

Il timore di chiedere un rapporto protetto blocca anche molti adulti. “Ma come, dubiti di me? Ma sono un donatore di sangue!” È una delle scuse più utilizzate: il fabbisogno mondiale sarebbe soddisfatto se ciò fosse vero! Oppure: il “coso” mi dà fastidio, mi blocca, mi stringe… accipicchia ma sono tutti “Rocco”!

Lei/Lui/Loro sono attenti alla salute, alla dieta, fanno sport, non abusano di alcool e farmaci ma, per paura di offendere il partner, non pretendono una sacrosanta protezione. E’ una garanzia per entrambi: se lui è occasionale per me altrettanto lo sono io per lui.

E allora che fare? FACCIAMOLO. Ogni volta che ci va, e con chi ci va! Usiamo la testa (ovviamente dopo averla tolta dalla sabbia!) e soprattutto usiamo il preservativo. E se non è gradito quello tradizionale ora c’è anche quello femminile! ProteggiAMIAMOCI !

Per eventuali approfondimenti è possibile contattare Sonia Veggian (esperta in educazione sessuale - consulente Viola Murmure) sulla pagina Facebook Sonia Veggian

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