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DRAG QUEE...R LE REGINE DEL TRAVESTIMENTO

Autore: Lucrezia


Maggio: mese delle rose, mese delle spose e mese dell’eguaglianza!

Si, perché il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omofobia e Viola vuole far luce su un mondo che a modo suo unisce le identità sessuali: il crossdressing.

Non è certo una moda di questo secolo, ma è dalla notte dei tempi che l’uomo si esprime artisticamente attraverso il travestimento. Sono tante le tracce che fanno riferimento all’antica Grecia. Prendo ad esempio la dea Atena che, come si legge nell’Odissea, si recava in aiuto dei mortali sempre in abiti maschili o ancora Achille che viene fatto travestire da donna dalla madre per risparmiarlo da una spedizione militare. Non solo in Grecia il crossdressing era uno stratagemma: in una leggende nordica anche Odino si traveste da guaritrice per sedurre la dea Rinda e nel Mahabharata, poema epico indiano, leggiamo che i figli del re Pandu per mantenere celate le proprie identità, si camuffavano con abiti del sesso opposto. Tra i personaggi storici possiamo ricordare Giovanna d’Arco e la Papessa Giovanna, ma è nell’arte che il travestimento ha la massima espressione. In Giappone nel teatro Kabuki del diciassettesimo secolo erano gli Onnagata, attori uomini specializzati in ruoli femminili a calcare il palcoscenico, così come accadeva anche nel teatro elisabettiano...e non solo. Gli esempi sono innumerevoli e non mancano nemmeno sullo schermo: una commovente Julie Andrews in “Victor Victoria” (1982), gli esilaranti Tony Curtis e Jack Lemmon in “A qualcuno piace caldo” (1959), un tenerissimo Robin Williams che impersona “Mrs. Doubtfire”, le commedie “The Rocky Horror Picture Show” (1975), “Priscilla la regina del deserto” (1994), e “A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar” (1995).

Per saperne di più, Viola si è intrufolata nel backstage milanese di “The Drag Factor”, concorso nazionale per drag queen. Tra i finalisti incontriamo Mario, in arte Maraya Queen.

Ciao Maraya, puoi dirci chi sono le drag queen?

Sono artisti, indistintamente dal loro orientamento sessuale. Esistono due tipi di drag: le androgine che spesso hanno il petto nudo, per dimostrare che sono uomini e le drag classiche, che si vestono e truccano totalmente da donna. Ci sono poi i drag king che sono donne che si travestono da uomo.

Raccontaci come hai iniziato…

Per scherzo! Nel 2011 una drag già affermata mi chiese di riempire i suoi cambi d’abito, cantavo le canzoni di Milva. Avendo rotto il ghiaccio, feci la comparsa in alcuni locali del milanese, fui notato e mi selezionarono per partecipare a Miss Drag Queen.

Come Miss Italia?

Esattamente! È uno degli eventi più importanti e come per Miss Italia classico, bisogna avere requisiti specifici e passare selezioni regionali. La finalissima si svolge a Torre del Lago Puccini. Nel 2016 sono stata eletta Miss Drag Queen Lombardia e mi sono classificata seconda alla finalissima.

Come si svolgono le selezioni?

Le concorrenti si battono a suon di performances di canto e ballo. Siamo artisti completi e cerchiamo sempre di far emergere la personalità attraverso la presenza scenica.

Esistono altre manifestazioni come questa?

Certo, in questo momento siamo proprio ad una selezione di "The Drag Factor Lombardia", anche questa parodia del programma musicale. Veniamo selezionate in base alla nostra capacità di espressione e a fine luglio ci saranno le finali a Roma. Sarebbe un sogno arrivarci. Festeggerei alla grande i miei 55 anni! Si… (sorride alla mia espressione sorpresa) perché gli artisti della mia età sono già affermati, ma io ho cominciato tardi ed ora tengo testa alle nuove leve di 20/30 anni contro cui gareggio in queste manifestazioni.

Hai trovato difficoltà?

No, ho carattere ed energia da vendere. L’unico freno era legato al giudizio di mia mamma. Ho vissuto con lei fino alla sua morte e nonostante fosse di mentalità aperta, non volevo soffrisse oltremodo. Ora che non c’è più mi sento libero di esprimermi e le dedico le mie vittorie.

A chi ti sei ispirato per creare il tuo personaggio?

Ai mitici "I Legnanesi" da cui credo di aver attinto la voglia di provarci. Mi ero candidato ai provini per la sostituzione del personaggio Mabilia, ma alla fine non mi sono presentato...per il resto mi sono ispirato a me stesso. Spesso le drag assumono nomi che sono parodie di personaggi famosi come le mie amiche Carla Stracci, Antonella Credici, Vera Aloe, Lavanda Gastrica...io no, sono Maraya, l’alter ego di me stesso. Quando mi trucco e mi vesto, entro in un personaggio solo mio..

Come si prepara una drag queen?

Io mi affido alle sapienti mani di una visagista perché a truccarmi sono un disastro, ma per il resto curo tutto da me: disegno personalmente i miei abiti di scena, curo le coreografie e i testi. Di solito faccio cover e remake di pezzi famosi. Parlano tutti di vita reale e che mi riguardano direttamente. Il mio primo brano “Io Maraya Qeen sarò” è ormai un inno nel mondo drag: parla di quello che si vuole diventare, nel mio caso una drag queen e molte delle mie colleghe ci si sono ritrovate.

Hai altri progetti in corso?

Sto terminando un romanzo autobiografico con la collaborazione del fotografo Daniele Robotti che si è offerto di realizzare delle foto per il libro.

Poi, oltre alla semifinale di "The Drag Factor" del 28 maggio alla discoteca “Il Borgo” di Milano, l’appuntamento più importante in scadenza è ad Alessandria al flash mob “La Vie en Rose”.

Flash mob? Spiegaci…

Ci troveremo tutti insieme, tenendoci mano nella mano, a coppie: uomo con uomo, donna con donna, uomo con donna. Un’idea meravigliosa per esercitare il diritto di uguaglianza e la cultura del rispetto. Tutti uniti, con le nostre magliette colorate dell'Associazione Culturale TESSERE LE IDENTITA', Un bagno di colore per ricordare a tutti che LA DIVERSITA' E' UN BENE COMUNE,

L’appuntamento è alle ore 17.30 all'OrtoZero Cafe'in Piazza Santa Maria di Castello ad Alessandria. Seguirà un ricco aperitivo animato da artisti, con me e le mie splendide amiche artiste Vera Aloe e Antonella Credici. Vi aspetto!!

e Viola non mancherà!


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